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il Tombolo della Giannella e della Feniglia



Il Tombolo della Giannella è una striscia di terra lunga circa 6 km e larga in media poco più di 300 metri, che va da Monte Argentario fino alla foce del fiume Albegna. È ubicato per tutta la sua estensione nel comune di Orbetello ed è bagnato a nord ovest dal Mar Tirreno e a sud est dalla Laguna di Orbetello di ponente. La sua formazione si deve agli apporti detritici del fiume Albegna, tributario del Mar Tirreno. La spiaggia sabbiosa, che si estende per tutta la lunghezza del tombolo ed è riparata dai venti di scirocco, è meta del turismo estivo balneare. Le acque sono poco profonde. Il tombolo è attraversato in senso longitudinale dalla S.S. n. 36 a cui si può accedere dalla Via Aurelia in prossimità di Albinia. È convenzionalmente divisa nelle zone di Santa Liberata, in prossimità del Monte Argentario e dove si trova la frazione di Giannella, Lido di Giannella, nella parte centrale e Saline, in prossimità del fiume Albegna. In località Saline si trova una delle fortificazioni spagnole dell'antico Stato dei Presidi, il Forte delle Saline e un altro edificio della stessa epoca, conosciuto come Casale Spagnolo. Nella stessa zona un tempo si trovavano le antiche saline, che hanno dato il nome al limitrofo centro di Albinia (dal latino albis = bianco). È tagliata da due canali artificiali (canale di Fibbia e canale di Nassa) costruiti per garantire l'apporto di acqua marina alla Laguna di Orbetello
La spiaggia è una delle più belle della Toscana e non ha nulla da invidiare - nei giorni in cui le correnti rendono l’acqua limpidissima - ai litorali delle isole. E’ la spiaggia della Feniglia una lunghissima striscia di sabbia e pineta tra il promontorio di Ansedonia e le pendici dell’Argentario che si chiudono attorno a Porto Ercole. Questa spiaggia è protetta, per fortuna, poiché si trova dentro la Riserva Naturale Statale Dune di Feniglia ed è davvero splendida nel suo essere selvaggia, con i tronchi portati d’inverno dal mare che biancheggiano sotto il sole, assumendo forme strane: ora sculture- installazioni (non sembra uno squalo?), ora capanne, oppure sedili, oppure ancora appoggiatesta… Naturalmente la parte più bella non è quella verso cui si accede dai parcheggi vicini al mare, per intenderci in direzione di Cala Galera e Porto Ercole. No, lì ci sono ombrelloni e lettini, bar e spuntini. La “vera” Feniglia è molto, molto più lontana. Bisogna camminare per almeno 30-40 minuti per raggiungere la “postazione” più vicina oppure in bicicletta occorre pedalare dai 15 ai 30 minuti per arrivare ai luoghi più deserti. Il punto di partenza, comunque, è o il primo parcheggio che si incontra sulla destra oppure quello che si trova invece proprio accanto all’ingresso della riserva, sulla prima strada a sinistra. Mai andare oltre. Basta fermarsi in questi primi parcheggi e lasciare l’auto. E poi scegliere: o a piedi o in bicicletta (si possono noleggiare ovunque). Innanzitutto il cosiddetto tombolo della Feniglia chiude da un lato la laguna di Orbetello (l’altra striscia sottile di terra è il tombolo della Giannella), quindi per arrivare o si passa dal paese lagunare attraversando lo specchio d’acqua, oppure si proviene dalla Giannella e da Porto Santo Stefano. La Feniglia è costituita da una pineta e macchia mediterranea fitta di piante dalle molte specie. Ecco alcuni nomi: pini marittimi e domestici, eriche, mirto, fillirea, lentisco. Molto rari, i frassini, gli ornelli, gli olmi e poi il leccio e la sughera. Vicino al mare vi sono i ginepri coccoloni e specie erbacee come l'euforbia delle spiagge, il giglio di mare, il poligono marittimo e l'eringio. E naturalmente un’invasione di rosmarino, profumatissimo. La sera sul tardi, di ritorno dal mare, oltre alle noiose zanzare (conviene sempre tornare prima del tramonto, perché è dopo che si scatenano…), può capitare di vedere degli animali che saettano tra gli alberi sfuggendo all’ultimo raggio di sole: sono i daini. Ma in Feniglia vi sono anche tortore, gufi, lodolai, fagiani ecc.
Il Casale della Giannella, storicamente noto come Torre della Giannella e comunemente chiamato Casale Spagnolo, è un edificio situato nel comune di Orbetello. La sua ubicazione è lungo il Tombolo della Giannella, all'interno della Riserva naturale Laguna di Orbetello di Ponente.
Il complesso architettonico sorse come torre costiera nella seconda metà del Cinquecento, per rafforzare il sistema difensivo costiero dello Stato dei Presidii. La struttura svolse le funzioni di avvistameno per un lungo periodo, potendo comunicare sia con il Forte delle Saline a nord che con la Torre della Peschiera di Nassa a sud, attraverso l'emissione di segnali luminosi dalla parte sommitale della torre. In epoca post-settecentesca la struttura fu trasformata gradualmente fino ad assumere l'attuale aspetto di casale rurale fortificato.
Il Casale della Giannella si presenta come un edificio a pianta rettangolare, che si articola su tre livelli discontinui. La facciata principale anteriore, rivolta verso ovest, si estende lungo uno dei due lati lunghi, ed è riconoscibile per la presenza di un frontone triangolare sommitale che culmina a sua volta con una coppia di pinnacoli mediali e con due pinnacoli laterali: il frontone è in continuità diretta con la rimanente porzione della facciata, pur caratterizzandosi per la presenza di tre finestre ad arco tondo, che si differenziano da quelle di forma quadrangolare che si aprono lungo i livelli inferiori e sugli altri prospetti dell'edificio. Il portale d'ingresso principale si apre al centro della medesima facciata e si presenta di forma rettangolare, con un'apertura circolare che lo sovrasta. La facciata posteriore, rivolta verso est alla retrostante Laguna di Orbetello, si caratterizza per la presenza di un singolare loggiato con archi ribassati al livello superiore. Le pareti esterne risultano prevalentemente rivestite in intonaco scialbato, mentre il tetto di copertura sommitale a due fornici si adatta al frontone andando a formare sopra di esso due spioventi minori.
Il complesso è incluso all'interno dell'omonima oasi del WWF.